Sunday, February 21, 2010

Heart Gold Soul Silver Wpa

New excerpts from" The joyful torment


In questi nuovi frammenti o estratti dal mio ultimo romanzo, il mio alter-ego Giacomo Porcheddu si fa trasportare dalla sua magica scatola di cerini in quel di Praga.
Perché? Semplice: vorrebbe seminare la terribile strega Lina.
Come una persona anche scarsamente sana di mente possa solo pensare di sfuggire ad una strega rifugiandosi in una città infestata da presenze demoniache ed oltretombali come Praga, be’, questo sfugge alle mie (pur limitate) capacità di comprensione.
Però, chissà… Comunque, buona lettura.


Raggiungemmo la sede del concerto. Con fine senso della scenografia e dello spettacolo, in un parco era stato allestito un sapiente gioco di luci… consistente in una combinazione di torce e lampadine. Queste ultime facevano guizzare delle fiamme molto discrete, quasi riservate. L’effetto complessivo era misterioso e sympaticky . Avrei trovato del tutto logico veder sbucare dal buio un cavaliere senza testa that with the same arm, he greeted us with a bow to start soon after playing cards with a magician.

The concert opened with something of Mozart looked like Contredanses but were not. The orchestra struck up, very quietly, almost softly. It seemed that the notes were a light mist that rose slowly from the ground to appear, disappear and reappear. The castle overlooked the park and hung on the audience and the orchestra as a threat ... or as a promise ? The Castle looked like a giant hug could break or at any time was thinking about how, as children, many of us saw the first ... father di diventare anche noi genitori e vivere e capire certe difficoltà. Intanto la musica saliva, scendeva, appariva, scompariva ed avvolgeva anche il Castello. La pietra era forte ma niente poteva resistere alla magia impalpabile della musica.
Johanna si sporse verso il lupo e sussurrò: “Che cosa pensi del primo violino?”
Ero dunque considerato un esperto in musica classica o per essere in questo caso più precisi, un mozartologo ?
“Allora?”, tornò alla carica.
“Ha un’ottima tecnica, il primo violino. Sopraffina.”
Johanna si rimise comoda borbottando qualcosa. Quel che avevo detto era ovvio: non poteva certo guidare un’orchestra come quella una che usasse il violino per ammazzare le zanzare! Insomma, ero il solito italiano cafone ed ignorante… che oltretutto, non ci provava . Un italiano malriuscito.

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