Ho scelto di ricordare Carla innanzi tutto a Sondrio, era la sua terra, dove si è formata, dove ci sono quattro nipoti e 13 pronipoti, una sorella e tante persone che l'hanno conosciuta. Questa la lettera che ho letto per loro.
Carla, oggi fa un anno che ci hai lasciati.
Abbiamo continuato a nutrirci di te e delle cose buone che ci hai lasciato, alcune marmellate di pompelmo, pomodorini al naturale, ma soprattutto di tutte le buone parole, dei sentimenti di cui ci hai nutrito per una vita intera. La tua forza c’è ancora tutta e cresce dopo di te come crescono i figli e il nipote che non hai conosciuto.
Hai scritto: Se proprio vogliamo considerare una persona come una pianta, allora le sue radici stanno dentro di essa, e trasportano i succhi nutritivi di coloro che l’hanno generata e educata, cioè "tirata fuori": se le radici sono sufficientemente buone, la pianta si deve alzare ed espandere nel mondo circostante.
Oggi ci siamo riuniti qui per ricordare che tu hai portato lontano, ad un vasto mondo le tue radici e per dire che tu sei nelle nostre roots because many of those present, including those for age and history come before you that you were educated, helped, as you wrote, "free from the bonds of every ghetto, social, cultural or ethnic it is."
You have grown as short and your roots and relationships, you have not forgotten anything from your childhood and who gave you life, I saw in you the legacy of your mother, Anna, your father, Michael, you kept your relationship with your sisters and also from their experience and wisdom you took. With your sharp thinking, rigorous because loving, acknowledging human weakness and falls in each life there are, you have strengthened the good things from all of them have taken.
But most have taught us to enjoy life. It 's the first thing you said to me when I met you: Do not feel guilty because they enjoy life.
Many unwittingly transmit an idea of \u200b\u200blife as Calvary, suffering as necessary for a bright future, you said instead of just enjoying life could prepare for a good death, and he was only twenty years! And you could tell because your dose of the pain you were taken for life and all you brought in the six, the death of the person who had loved and that you had perhaps the most popular at that time: your dear brother. And this is the greatest thing that we've left, you have not used your affliction to afflict others, but to help everyone to overcome pain, to enjoy life in the face of cruel and unpredictable presence of death. You had fortunately
your weaknesses, felt cold and heat were looking for, feared the bonds and constraints before you set out to see them and claustrophobic, you were quite a pessimism about the fate of man, you were afraid of being indebted to someone and it was too difficult help. When he thought of a possible physical decline does not think the possibility of receiving help from many who have helped, but having to pay a home, and you, who have quietly donated the entire inheritance, did you bother to put aside some money for the time of the disease. Here, you took a meticulous care of us without you pensare al tuo futuro, e l’unico calcolo che hai fatto sul futuro lo hai sbagliato: quei soldi non ti sarebbero serviti.
Eri forte, e, come certi profeti che cercavano di tenere lontano da sé questo dono perché ne sentivano e temevano il peso, non volevi essere forte non volevi che ti si riconoscesse come una guida.
Oggi noi approfittando della tua assenza e continuiamo a nutrirci della tua forza, e molte persone che non ti hanno conosciuta ti stanno conoscendo oggi che non ci sei e si stanno nutrendo di te e certamente molte altre ce ne saranno. Ma tra noi che ti abbiamo conosciuta manchi molto, ci manca, e manca a me in particolare, la possibilità di scaldarti quando hai freddo, consolarti in quei rari momenti di scoramento, sostenerti nei rarissimi momenti di stanchezza, di accompagnarti lungo il declino della vecchiaia. E anche questo ci hai insegnato: che una cara assenza e il dolore per essa possono farci diventare migliori.
Grazie.
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